LA LUNGA CRISI : l'Ottocento L’ampiezza della crisi alla nascita del Mondo Industriale
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La fase storica in cui oggi viviamo può essere definita come fase di transizione in cui forti trasformazioni determinano complessi travagli nella genesi di una nuova architettura. Alla fine del Settecento lo sviluppo e l'innovazione tecnologica offrono la possibilità di automatizzare il lavoro attraverso l’impiego di macchine. La possibilità di creare energia (grazie alla macchina a vapore) è vissuta come una crisi in quanto essa determina un ribaltamento delle gerarchie fino ad allora estremamente definite. Il passaggio da un mondo dominato dall’agricoltura e dalla proprietà terriera ad uno prettamente industriale determina il formarsi di un divario sociale asprissimo tra i nuovi ricchi e il nuovo proletariato. Artisti, filosofi e letterati sentono il peso della crisi e determinano, con le loro opere, il formarsi di filoni di pensiero filosofici, politici e sociali di rivolta. Irrompe nel mondo un nuovo modo di impostare i rapporti di produzione…le città cambiano aspetto e diventano fulcri di attrazione per la popolazione più povera…la società muta completamente. In campo architettonico i cambiamenti della società vengono assorbiti molto lentamente. L’architettura è ferma ad una serie di certezze, stabilizzate circa quattrocento anni prima, e basate sulla rivoluzione prospettica. Lo schema a priori_Boullè/Durand : da un lato Boullè e Ledoux ricorrono nei loro progetti a forme geometriche pure, prive di ornamenti, astratte, dall’altro la tipologia detta la forma dell’edificio per assemblaggi. I corpi architettonici vengono classificati in schede secondo una logica positivistica, trattatistica, enciclopedica e viene delineato così, in ambito accademico, un vero e proprio metodo incentrato sulla visione delle architettura come corpi catalogabili. La logica della costruzione : il mondo della costruzione è in gran fermento. Le città hanno nuove esigenze legate all’invenzione della macchina a vapore: stazioni, strade ferrate, ponti, serre e palazzi di esposizione sono le strutture che testimoniano le ambizioni della società industriale. L’artigianato totale : con il movimento delle Arts & Crafts (Morris e Webb) nasce il germe dell’unitarietà e della totalità . Morris dà vita ad uno stile ispirato a valori di semplicità , utilità e bellezza. L’obiettivo principale è riuscire a portare il buon design alle masse senza sfruttare i processi meccanicizzati, causa dell’alienazione degli individui dal lavoro e dalla società. La chiave di superamento della crisi provocata dall’industria, in questa corporazione dal sapore medievale, è offerta dalla rivalutazione nostalgica dell’artigianato, che deve essere l’ispiratore e il denominatore comune nella realizzazione di oggetti di piccola scala, di grafica, di design e di architetture … Dal cucchiaio alla città … L’interscambiabilità e poi lo stile : a cavallo tra Ottocento e Novecento, con l’affermarsi dell’Art Noveau, quale stile nuovo e unitario, si verifica un fenomeno di interscambiabilità di disegni e forme provenienti dai più svariati ambiti figurativi. L’architettura come disegno è ispirata dal mondo della natura e fa propria l’idea di totalità degli elementi di natura artigianale. Il simbolo della contraddizione : la stazione ferroviaria rappresenta uno dei temi architettonico-ingegneristici più importanti dell’era industriale. Oltre ad essere il contenitore di una delle più grandi invenzioni del secolo (la macchina a vapore), la stazione è il simbolo della crescita esponenziale delle città e della nuova concezione dei tempi di spostamento. La stazione di Milano, con i suoi archi , le sue vetrate e le sue pensiline rappresenta in pieno l’ambizione tecnologica della nuova società ma vive in sé una contraddizione fortissima: la risoluzione di facciata consiste in un vero e proprio “tappo” classicheggiante e monumentale che evidenzia la paura del cambiamento e la fuga nelle certezze del passato. I nuovi fermenti : nelle arti figurative, i cambiamenti e le trasformazioni delle metropoli, vengono profondamente indagati a causa di una particolare predilezione degli artisti verso il paesaggio urbano come soggetto da ritrarre.
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